Due chiacchiere con Dario Amadei

Un medico con la passione per la scrittura o uno scrittore prestato alla medicina, è questo Dario Amadei? A conoscerlo comprendi subito che è molto di più.

Con i suoi racconti trasmette emozioni profonde, i ragazzi si sentono compresi, gli adulti tornano ragazzi e riscoprono l’importanza di sognare.

I protagonisti delle sue storie hanno l’età degli interrogativi seri, delle prime paure nel diventare grande, ma è anche l’età in cui ci si sente forti, in cui si pensa di poter fare qualsiasi cosa.

Nelle suoi racconti il “coraggio del protagonista” è proprio dato da quella spinta emotiva che Aristotele attribuiva alla consapevolezza della realizzabilità del fine e non ad una incoscienza.

Ed è propria la coscienza e la conoscenza che Dario Amadei ha della vita che gli permette con sublime maestria di fondere il reale con l’immaginario tanto che la realtà dai toni ironici a volte severi, diventa, con la fantasia, migliore!

Proviamo a conoscerlo meglio:

Come hai cominciato la tua carriera di scrittore?

Diciamo che io ho sempre scritto fin da piccolo e per tanti anni ho cercato il modo di concretizzare questa mia passione, poi ad un certo punto c’è stata la svolta. Ho deciso di partecipare ad un concorso letterario ed ho scritto la storia di Astutillo, di li poi è cominciato tutto.

Tutti i bambini hanno un sogno, il tuo era quello di diventare uno scrittore?

In realtà io avevo due sogni: quello di diventare scrittore e quello di diventare calciatore, però poi per il calcio ero completamente negato e quindi mi sono concentrato sulla scrittura.

Perché la scelta di scrivere libri per ragazzi?

Perché scrivere libri per ragazzi permette di esplorare un mondo magico dove tutto è permesso.

Con i tuoi racconti cosa speri di trasmettere ai lettori?

I miei racconti in realtà sono molto complessi, perché contengono moltissime chiavi di lettura che il lettore può decidere di usare per aprire delle porte. Ecco, la mia speranza è che i lettori decidano di aprire tutte le porte.

Quanto di autobiografico c’è nelle tue storie?

In realtà nelle mie storie è raccontata tutta la mia vita anche se questo aspetto è molto difficile da cogliere perché le mie vicende personali sono descritte in una maniera assolutamente letteraria. Non scrivo, per spiegarmi meglio, delle biografie, la biografia della mia vita ma la fiaba della mia vita.

Nei tuoi racconti misceli fantasia e realtà, brio e ironia, come fai convivere questo connubio?

Perché ritengo che ogni storia si possa raccontare in infiniti modi diversi. È come quando si fa una torta e si scelgono gli ingredienti io mi diverto moltissimo a miscelare gli ingredienti in maniera da ottenere un prodotto originale.

I temi ambientali sono sempre trattati nei tuoi racconti. È il tuo modo di sensibilizzare il problema nei bambini e di rimando negli adulti?

Siccome c’hanno provato tantissime persone per tantissimi anni ritengo che sia praticamente impossibile sensibilizzare la gente ai problemi dell’ambiente perché bisognerebbe rinunciare ai molti progressi della tecnologia e nessuno è più disposto a farlo. Diciamo che io scrivo storie ambientaliste perché in questo modo cerco di esorcizzare la ma paura per il futuro del mondo.

Astutillo e il potere dell’anello è la tua prima opera. Come ci racconti tu questo bambino “antieroe moderno” che si è trovato a dover affrontare situazioni problematiche per ritrovare la sua “dimensione” di bambino?

(sorride) Io sono molto affezionato ad Astutillo perché lui è l’espressione della ma anima grassa. Quando avevo la sua età ero come lui e mi sono trovato ad affrontare veramente tutti i problemi che lui si trova ad affrontare nella storia di cui è protagonista. Ala fine entrambi ce l’abbiamo fatta ma è stato molto difficile. Astutillo si rivolge a tutti i bambini che hanno i suoi stessi problemi e spera che la sua storia possa in qualche modo aiutarlo.

Un mondo migliore è l’opera, se mi permetti, in cui più emergono le tue specificità. È un libro importante con tanti riflessioni sugli aspetti ambientali e sociali e con un esortazione prioritaria a voler migliorare il mondo che ci circonda. Il tutto filtra dalla visione pura e spontanea di

un bambino, vuoi provare a raccontarci le tue emozioni in questo libro?

Un mondo migliore è un libro che mi emoziona tantissimo quando leggo certi passi quasi quasi mi commuovo perché ci sono descritti tanti episodi della mia vita anche dolorosi. L’ho scritto dopo Astutillo e c’è stata una differenza fondamentale di Astutillo ho praticamente fatto una sola stesura che poi ho corretto in maniera molto superficiale, di un mondo migliore invece ho fatto tantissime stesure cambiando nomi e personaggi aggiungendo togliendo episodi sentivo di dover arrivare da qualche arte e alla fine quando finalmente ci sono arrivato è stato davvero meraviglioso.

Ne Le vere fiabe dei fratelli Grimm, l’idea di rivisitare le fiabe in una nuova chiave di lettura, facendo cogliere al lettore spaccati di vita vissuta su cui riflettere, è geniale! Quello che balza subito all’occhio appena si prende in mano il libro è la scrittura in blu e l’ultima pagina lasciata in bianco, cosa ti ha spinto a fare queste scelte?

Questo libro in realtà è stato scritto nel tempo. In un primo momento anche nel corso dei mie laboratori di scrittura dove propongo il remake della fiaba di cappuccetto rosso ho scritto la mia versione delle fiabe classiche come era già stato fatto tante volte nel corso dei secoli perché i Grimm non hanno fatto altro di scrivere nell’ottocento la loro versione delle fiabe che aveva scritto Perraut nel seicento che a sua volta aveva scritto una sua versione delle fiabe scritte da Basile nel seicento.

Però non mi andava di fare semplicemente una raccolta di storie e così ho inserito le fiabe in una struttura narrativa complessa. A questo punto ho voluto descrivere le due dimensioni parallele differenziandole anche da un punto di vista cromatico e la scelta del blu è stata spontanea perché per me il blu è il colore della fantasia, della felicità, del sogno. Inoltre ho voluto lasciare il lettore libero di scegliere può considerare il libro finito oppure può decidere di raccontare la sua storia e di fare andare così avanti la narrazione.

So che hai pronto un altro libro che “scalpita per essere letto”. A quando il piacere di perdersi in nuove avventure?

Cronache di Monterotto il mio nuovo libro è pronto da parecchio tempo. È una storia molto complessa a cui tengo tantissimo e su cui non posso dire nulla perché la trama va scoperta riga dopo riga. Ho aspettato tutto questo tempo perché volevo che il libro avesse la possibilità di raggiungere facilmente i lettori cosa che purtroppo in passato non sempre è successo. Ora penso di aver trovato la soluzione ottimale.

Ma non ci sono solo i racconti. La tua attività con i ragazzi riguarda laboratori di scrittura creativa e di lettura nelle scuole. Cosa senti di dare a questi ragazzi ma anche quanto senti di prendere da questi tuoi piccoli “collaboratori”?

In effetti è uno scambio continuo, raccontare insieme ai ragazzi è per me importantissimo perché mi permette di trovare dentro di me delle storie che altrimenti non sarei mai riuscito a leggere.

Per essere uno scrittore è necessario essere un appassionato lettore: qual è il tuo rapporto con i libri?

I libri sono stati sempre importantissimi nella mia vita perché mi hanno aiutato tantissimo nei momenti di difficoltà e anche i momenti felici della mia vita sono nella mia accomunati ad un libro. Il rapporto dura da tantissimi anni e proprio con gli anni ho imparato a conoscerli, ad apprezzarli e a capirli. Penso che la lettura generi in chi legge un piacere immenso chi non legge si perde qualcosa di veramente stupendo.

Siamo arrivati alla fine dell’intervista e domanda d’obbligo di chiusura riguarda i tuoi progetti attuali: Magic BlueRay! Ce ne vuoi parlare?

Magic BlueRay è la grande scommessa della mia vita, ritengo che abbia delle potenzialità enormi e spero proprio che insieme ad Elena riusciremo a sfruttarle tutte. 

È un qualcosa che era presente nella mia mente da sempre anche se non riuscivo a metterlo bene a fuoco. Ad un certo punto ho avuto l’esigenza di trovare un nuovo approccio con la scrittura e con la lettura. Ho fatto delle esperienze che mi hanno portato a sviluppare delle tecniche e delle modalità di lettura: nei PerCorsi tutte queste tecniche e queste esperienze si coagulano in questo progetto nuovo che ha come scopo finale proprio quello di insegnare alla persone, o anzi per meglio dire, di aiutare le persone a trovare nei libri delle risposte.

Molto spesso si legge un libro, si provano delle sensazioni e si vorrebbe andare oltre ma non si sa bene cosa fare. Una delle cose più importanti è quella di condividere la propria esperienza di lettura con altri e questo è quello che noi principalmente proponiamo nei PerCorsi però vogliamo andare ancora oltre perché dopo essere riusciti a mettere a fuoco le emozioni che un libro suscita vogliamo attraverso la fase di scrittura far tirar fuori alle persone le emozioni che hanno provato.

Magic BlueRay ha la pretesa e il significato di essere la chiave che permette di svelare il segreto dei libri, di far capire a tutti qual è l’importanza e il potere della lettura. Chi vuole saperne di più può vistare il sito…

Ultimissima: salutaci con una tua massima

La felicità è un piccolo sole che scalda il cuore anche nei giorni più freddi

Grazie!

Elena Sbaraglia